Anche Alife-Caiazzo nel nuovo Istituto di Scienze Religiose di Capua

A Capua l'inaugurazione del nuovo Istituto interdiocesano il prof. Giuseppe Lorizio della Pontificia Università Lateranense

Fare di questa esperienza di studio e formazione una finestra sul territorio.
Parte da questa premessa il cammino del nuovo Istituto Superiore di Scienze religiose SS. Pietro e Paolo – area casertana, inaugurato venerdì scorso a Capua (www.issrareacasertana.it).
Numerosa la partecipazione di studenti già in corso o nuovi, interessati al progetto formativo voluto dalle diocesi di Aversa, Capua e Caserta che confluiscono ora nell’unica esperienza accademica, cui si affiancano le chiese di Alife-Caiazzo, Sessa Aurunca e Teano-Calvi.

L’aula magna “Card. Alfonso Capecelatro” ha accolto per l’inaugurazione e l’apertura dell’anno accademico un gran numero di studenti, i docenti, e i vescovi coinvolti nel progetto: Mons. Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta e moderatore del neonato Istituto; Mons. Salvatore Visco, Arcivescovo di Capua; Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa; Mons. Valentino Di Cerbo, Vescovo di Alife-Caiazzo; Mons. Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca.
Tra i presenti, il Dottor Raffaele Ruberto, Prefetto della provincia di Caserta, e il Professor Don Gaetano Castello, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale da cui dipende l’Istituto casertano. A coordinare il pomeriggio di saluti, di interventi e di festa il professore Don Emilio Nappa, Direttore dell’I.S.S.R. Interdiocesano.
Lectio magistralis affidata a don Giuseppe Lorizio, Professore ordinario di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense intervenuto su “Gli Istituti Superiori di Scienze Religiose frontiere della teologia fra passato e futuro”. Ed è proprio sulla parola “frontiera” che Lorizio ha condotto il suo intervento proponendo la “teologia, quale frontiera del sapere…” o ancora, per spiegare la nuova frontiera degli Istituti di Scienze religiosi chiamati “a dover essere veri e propri istituti teologici”.

Radici, territorio, scienza, sinergia
L’esperienza casertana vuole essere “frontiera” della Facoltà Teologica di Napoli, perché la scelta di essere in loco la porta ad innestarsi su un territorio facendosi luogo di formazione teologica che parte da un vissuto e tenta di innalzarlo, di incidere in esso i tratti distintivi del divino.
Ha parlato di teologia dell’ambiente e di teologia della pietà popolare, Mons. Lorizio, guardando direttamente alle aree geografiche coinvolte dal nuovo progetto di studio, e quindi chiamando in causa le emergenze quali “la custodia del creato” e le identità religiose locali; e perché si compia questa apertura e la novità necessaria all’Istituto, “ci si deve attrezzare per abitare questa realtà” puntando sulla rete, sulla sinergia delle esperienze , sulle alleanze tra campanili, mettendo insieme – come Chiese di un vasto territorio – diversità, storia, tradizioni, pregi…

E ancora, per l’esperienza nascente l’invito ad “uscire dai linguaggi accademici, ma che tuttavia nell’esperienza accademica ritrova il suo senso” e vi si ritrova superando il marasma e la confusione delle cultura globale.

“Uscita”, l’altra parola chiave scelta e proposta dal relatore. “Uscire da clericalismo e dall’accademismo per andare dove?”.
Farsi scienza è la strada della nuova teologia proposta per l’Istituto Ss.Apostoli Pietro e Paolo; essere metodo scientifico “perché la scienza è un sapere pubblico e strutturato” e perché la fede ha bisogno di pensare,  e ancora puntare sul dialogo con altre forme del sapere, con discipline in cui la componente umana è fondamentale.
“Dalla teologia per i laici alla laicità della teologia”: la sintesi dell’intervento che Lorizio ha voluto anche provocatoriamente lasciare ai presenti per indicare l’apertura e la svolta che si intende dare concretizzando l’esperienza di Chiesa in uscita, una chiesa di Carità.

A seguire, il breve intervento di Mons. Giovanni D’Alise: “oltre al sapere dobbiamo imparare il saper agire” declinato in un preciso invito a docenti e studenti: ai primi quello di “dedicare tempo per formare e per stare con…”; ai secondi quello di non limitarsi al raggiungimento di titoli ma di impegnarsi a costruire i Regno di Dio.

Al termine della cerimonia, il giuramento dei Docenti dell’Istituto e a seguire un momento di convivialità.