Buona Pasqua dal vescovo Valentino

Chiesa e Territorio nella preghiera di Mons. Di Cerbo: la premura per questa terra e i suoi disagi sociali e politici. Il pensiero del Vescovo sulla vicenda del declassamento dell’Ospedale Civile di Piedimonte Matese: “Auguro che Pasqua faccia prevalere in tutti il senso del servizio e del bene comune”

 

Cosa intende un vescovo quando formula gli auguri di Buona Pasqua? Cosa vuole auspicare per la sua Chiesa e la sua gente?

Con la più importate festa dell’anno liturgico celebriamo come risorto Colui che era morto. Questa notizia può apparire poco significativa se dimentichiamo che Gesù è morto perché, al contrario di Adamo,  non ha pensato di essere felice rubando la vita, ma donandola, mettendo al primo posto i fratelli e non sé stesso e i propri interessi.
Ci ha insegnato che il servizio è più importante del dominare e del possedere.
Ha pensato e realizzato la logica del “noi” che ci rende famiglia e non quella dell’”io” che genera fratture e conflitti. Che il Padre abbia ridato vita piena proprio a Lui, la dice lunga su cosa vale nella vita, su cosa costruisce futuro.

Anche la primavera tanto attesa che accompagna questa Pasqua, ci parla visibilmente di vita che rinasce, di nuovi germogli, di frutti che presto verranno. Sotto questa nuova luce emerge il volto bello e rugoso della nostra Chiesa e di questo Territorio: laboriosità, vitalità, progetti, fatiche, fallimenti, cattivi esempi; solidarietà e affetti, passioni e nostalgie, distacchi e amore per le proprie radici; meschinità e ferite di chi non è capace di guardare lontano…

In questa Pasqua, che cronologicamente si avvicina al termine del mio servizio episcopale, si fa più intensa la preghiera per questa terra, per i volti e le voci della sua gente, e non posso non sentirmi vicino a chi soffre e vive, anche nel silenzio passioni, drammi e speranze.

Porto nel mio cuore la dignità di tante famiglie, il dramma dei poveri e dei disoccupati, le delusioni dei giovani per un futuro negato, la solitudine degli anziani rimasti senza gli affetti più cari, il silenzio  e il dolore di tanti disabili  e dei loro familiari spesso abbandonati dalle Istituzioni e dalle Comunità di appartenenza.

Un pensiero particolare, che abbraccia un’esperienza collettiva di questo momento, lo rivolgo alla difficile vicenda del declassamento dell’Ospedale Civile Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese,  presidio di salute, legalità, servizio e lavoro, nonchè importante luogo identitario per la popolazione matesina.

Guardando a questo ulteriore segno di emarginazione politica e sociale del nostro territorio, cosa significa augurarvi Buona Pasqua?

Significa innanzitutto invitare ad un esame di coscienza, a domandarci quanto ci siamo impegnati a costruire il bene comune e quanto, attuando la logica di Adamo, purtroppo sempre attraente, ci siamo preoccupati di realizzare i nostri interessi personali e di parte, arraffando vita e opportunità per noi, precludendo agli altri, ai figli di questa terra, agli anziani di oggi, ogni possibilità di futuro. Significa vergognarci un po’ delle nostre divisioni e delle nostre indifferenze: le istituzioni e i territori muoiono quando la gente non ci dedica il cuore.

La triste sorte del nostro presidio ospedaliero era già nell’aria da tempo: quanti hanno fatto finta di non vedere pensando forse ad un “intervento dal Cielo”? O rimandando ad altri la responsabilità di risolvere al tempo opportuno problemi che necessitano di impegno condiviso, tempestività, coraggio, onestà, trasparenza, orgoglio…?

Auguro che Pasqua faccia prevalere in tutti il senso del servizio e del bene comune: questo significa per le forze politiche mettere tra parentesi inutili polemiche e interessi di parte ed impegnarsi prima di ogni cosa a raggiungere l’obiettivo comune; questo significa per ciascun Sindaco del Territorio fare squadra con i propri colleghi e mobilitarsi per difendere la qualità di vita e le strutture che la garantiscono; questo significa da parte di tutti superare la logica dell’individualismo e dei processi sommari, per lavorare insieme.

La Pasqua ci dice che si è vincenti quando si è capaci di rinunciare all’individualismo e di optare per una logica diversa, quella del NOI e del Vangelo, che può portare anche a fatica e sofferenza, ma assicura vita.

Buona Pasqua a tutti voi, con affetto e con la mia benedizione.

+Valentino, vescovo