Graduale ripresa delle attività in presenza e funerali in chiesa anche alle persone decedute per Covid: sono queste alcune delle indicazioni di carattere pratico che i vescovi della Campania affidano ad una lettera ai sacerdoti, ai religiosi, gli operatori pastorali e ai fedeli tutti…
“Con prudenza e coraggio creativo” è il titolo del documento che in queste ore sta raggiungendo i territori ma che vuole essere soprattutto motivo di accompagnamento spirituale in questa nuova e diversa fase dell’epidemia da Covid19.
È tempo di riprendere “con prudenza e coraggio creativo” le attività di formazione, di catechesi, di preghiera, ma pur sempre nell’assoluto e rigoroso rispetto delle norme anticontagio che il Governo italiano non smette di ricordare, equilibrando forme “in presenza e la modalità online” con il pensiero costantemente rivolto all‘evoluzione della epidemia; ai sacerdoti in particolare è richiesto concreta vicinanza agli ammalati e alle famiglie nel lutto; a tutti è ricordato il valore centrale della messa domenicale in presenza evitando che si radichi nella mentalità corrente la partecipazione alla celebrazione eucaristica attraverso i canali televisivi e telematici.
Le parole dei vescovi campani, sono precedute, nel caso della Diocesi di Alife-Caiazzo, da quelle del vescovo mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico il quale richiamando il percorso condiviso con la comunità durante i mesi più drammatici della pandemia, ricorda quale stile abbia lui individuato e costantemente suggerito ai fedeli: la “speranza come sentiero privilegiato per sostenere impegni e responsabilità. Una speranza che ha il nome e il volto di Gesù Cristo, il Signore. Abbiamo potuto riscontrare i segni della Sua presenza in molti gesti che sono divenuti il sostegno, spirituale e materiale, delle nostre Comunità…”.
Carissimi,
dopo aver accompagnato con paterna premura il cammino della nostra Chiesa locale in questo difficile periodo segnato dalla pandemia virale, ho spesso sollecitato tutti voi alla speranza come sentiero privilegiato per sostenere impegni e responsabilità.
Una speranza che ha il nome e il volto di Gesù Cristo, il Signore. Abbiamo potuto riscontrare i segni della Sua presenza in molti gesti che sono divenuti il sostegno, spirituale e materiale, delle nostre Comunità. Ho spesso invitato alla prudenza creativa, rispettosa delle indicazioni mirate alla tutela della salute comune, ma aperta alla necessità di non vedere lacerata del tutto la trama delle relazioni ecclesiali e sociali, appunto per dare continuità al cammino umano e cristiano del nostro Territorio.
Ora, a nome della fraternità collegiale dell’episcopato campano, rivolgo a tutti voi la voce condivisa di un rinnovato impegno ecclesiale che sia sempre più sostegno e riferimento certo per continuare a camminare sul sentiero difficile di una ancora portatrice di incertezza e rischio. È la parola fiduciosa della speranza che riconosce il grande impegno profuso e che sollecita nuova e mirata generosità per concretizzare e sviluppare gli sforzi fin qui compiuti. È la parola affettuosa e paterna che promana dal fondamento della Parola di Dio: luce per una lettura sapienziale della vita e linfa vitale per il corpo ecclesiale.
Ne rivolgere a tutti voi questo accorato messaggio dell’episcopato campano, desidero affidare le nostre Comunità alla cura materna di Maria e alla intercessione dei nostri santi Patroni.
+ Orazio Francesco Piazza
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