“Ancora uno spazio riservato alla carità culturale per il territorio”, l’entusiasmo del Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo, alla vigilia dell’apertura della nuova biblioteca diocesana in programma sabato 29 dicembre alle 18.30.
Un tassello che si aggiunge al processo di servizi al territorio che la Chiesa locale promuove e concretizza da tempo.
Quello della Biblioteca San Tommaso d’Aquino è un altro passo avanti, in ambito culturale, dopo il recente recupero e rilancio dell’archivio diocesano.
Dopo 3 anni di lavoro, la Diocesi ha recuperato gli ambienti dismessi, degradati, umidi e sottoutilizzati al piano terra del palazzo vescovile ottenendo sale luminose, riscaldate, dotate di ogni servizio utile a chi vi si recherà per lo studio e la ricerca. In questo giorni sono in corso gli allestimenti degli ambienti cui seguirà il riordino delle raccolte librarie attualmente conservate al piano superiore.
Gli ambienti del palazzo vescovile oggi adibiti alla conservazione e alla fruizione dei libri (dal genere teologico a quello letterario) rimarranno ugualmente in uso ai servizi della Biblioteca ma subiranno un necessario e radicale riordino al fine di facilitare e migliorare la consultazione dei testi.
Questo processo di ammodernamento va a potenziare i servizi culturali della Diocesi che in tal senso oggi vanta collaborazioni con Enti e Istituzioni religiose e Civili (Università, Comuni, Enti culturali, Organismi della Chiesa…).
La novità riguarda l’intitolazione della grande sala-studio a don Giacomo Vitale (1883-1947), professore di Letteratura italiana presso il seminario diocesano, sacerdote del fare sociale, amico di Giuseppe Toniolo, dedito alla cultura e al popolo cui fino ad oggi solo la città di Piedimonte Matese ma non la chiesa locale, ha dedicato un riconoscimento intitolando al suo nome la Scuola Media della città. Si tratta di una scelta che ha trovato consolidate motivazioni sia nel Vescovo, sia nel direttore della Biblioteca Luigi Arrigo, individuando nel sacerdote diocesano un modello all’avanguardia di dialogo, conoscenza, promozione umana.
La cerimonia prevede la benedizione dei locali, un breve momento di presentazione dei lavori e a seguire il concerto del gruppo popolare Damadakà su melodie natalizie.