Un cammino dalle tenebre alla luce, dalla notte oscura alla resurrezione, dal peccato alla gioia spirituale: la Lettera alle Comunità che il vescovo Orazio Francesco Piazza indirizza ai fedeli di Sessa Aurunca e di Alife-Caiazzo alla vigilia della Quaresima, articola il suo itinerario spirituale tra le parole di Efrem il Siro che aprono e chiudono l’intero messaggio e che richiamano lo stile quaresimale suggerito dal Pastore, quello del costante dialogo con Dio attraverso la preghiera personale.
“Convertire” il cuore verso Dio e verso i fratelli, è il titolo di questo intenso documento che accompagna le comunità dei fedeli fino a Pasqua e che a piccole tappe, direttamente dalla voce di Mons. Piazza, offrirà attente letture tra tentazioni/suggestioni e consolazioni…
Cos’è infatti la quaresima se non il tempo per cambiare, invertire la rotta, avvicinarsi alla Parola di Dio che “orienta il cammino e dona chiarezza alla vita” come spiega il Pastore all’inizio del suo testo? Cos’è la quaresima se non un ritorno nelle relazioni con Dio e i fratelli? “Nel ricomporre il vincolo filiale con il Padre provvidente e premuroso – scrive mons. Piazza – soprattutto se siamo nella difficoltà e nella dura prova (cfr. Mc 14,36), potremo riconsiderare l’autentico rapporto con noi stessi (cura di sé) e le relazioni con gli altri (sollecitudine e condivisione), in ogni condizione e situazione: l’Altro mi ri-guarda, è sempre destinatario della mia attenzione e chiede affettuosa cura (cfr. LG 8)”.
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Conversione e sequela sono gli impegni affidatici dalla Chiesa in questo tempo; digiuno, preghiera ed elemosina sono i mezzi “per affrontare situazioni oscure e critiche”: sullo sfondo della riflessione proposta dal Vescovo l’epidemia di Covid19 che “ha visto cadere certezze e sicurezze che si pensavano essenziali e acquisite, ormai consolidate in modelli di vita sostanzialmente autocentrati, ossessionati da pretese egoistiche e disattente al bene comune” (…) Tuttavia, con lo sguardo della Fede, nella rilettura sapienziale di queste difficili vicende, abbiamo rilevato che la crisi può essere terreno fecondo della Grazia…”: l’esperienza del Covid diventa specchio di quel perenne incontro tra l’uomo e le sue debolezze, le tentazioni che si innestano nel tessuto fragile delle sue certezze travolgendolo in illusioni, atteggiamenti controversi, in isolamento o in conflitto con i fratelli.
Corpo, mente e spirito dell’uomo – nel dinamismo interiore che li unisce – sono chiamati in questo tempo a misurarsi tra le suggestioni della tentazione e la “consolazione” che viene di Dio e della Fraternità.
Mons. Piazza, accompagnerà le comunità delle due Diocesi all’edificazione “dell’uomo spirituale”, capace di riconoscere i segni della risurrezione di Gesù intervenendo settimanalmente sul rischio della suggestione illusoria che seduce, rattrista, spaventa, occulta creando malessere e insoddisfazione, richiamando gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. La risposta che il Vescovo darà ogni volta, illuminata e rafforzata dall’esercizio della preghiera, della carità e del digiuno, è nella consolazione che deriva dall’animo di chi sa vivere sentimenti di comunione, amore, compassione e carità alla maniera di Cristo (cfr. Fil 2,1-5).