Direttore Dott. Luigi Arrigo
Archivista Dott.ssa Claudia Curcio
Piazza Santo Stefano Menicillo, (Ex seminario vescovile), 81013 Caiazzo (CE)
Mercoledì, 9.30-13.00
Tel. 0823 615110
Via A. Scorciarini Coppola, 234 (Episcopio), 81016 Piedimonte Matese (CE)
Lunedì-Venerdì, 9.00-13.00
Tel. 0823 912707 (int. 10)
E-mail: info@bibliodac.it
Inserito nel Progetto CEI AR
L’Archivio Diocesano è formato dall’insieme della documentazione e degli scritti della Curia diocesana, dei capitoli della Cattedrale e della Concattedrale, degli Enti ecclesiastici dipendenti dall’Autorità diocesana o di singole persone e istituzioni, o di altri Enti formalmente eretti o che vivono ed operano in Diocesi (ordini e congregazioni religiose, associazioni, gruppi, movimenti…) fatti pervenire in deposito, in donazione o a qualsiasi altro titolo giuridico. Peculiarità dell’archivio di Alife-Caiazzo è la divisione di due fondi storici: l’archivio della ex Diocesi di Alife, presso la Biblioteca Diocesana “San Tommaso d’Aquino” a Piedimonte Matese; e quello della ex Diocesi di Caiazzo, presso l’Episcopio in Caiazzo.
Fanno parte dell’Archvio Storico diocesano i 4 archivi dichiarati di notevole interesse storico e pertanto sottoposti alla disciplina del decreto legislativo del 29 ottobre 1999, n. 490, con decreto n. 784/IV.1 del 17 marzo 2004: Archivio Capitolo cattedrale Alife ; Archivio storico Diocesi Alife; Archivio Capitolo cattedrale Caiazzo; Archivio storico Diocesi Caiazzo.
Dal 2010 la Diocesi ha aderito al progetto CEI AR della Conferenza Episcopale Italiana per l’inventario informatizzato di tutte le unità archivistiche e la loro messa in rete. Contestualmente è stata avviata un’importante opera di riordino e valorizzazione del patrimonio documentario che ha portato all’allestimento della sede principale dell’Archivio storico in Caiazzo, alla digitalizzazione di oltre un migliaiio di unità documentarie. L’intensa attività, il 13 dicembre del 2016, ha portato al recupero del fondo diplomatico dell’Archivio storico di Caiazzo, in deposito da 50 anni presso l’Archivio di Stato di Napoli.