Inaugurato il VI anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano (TEI) delle Diocesi di Alife-Caiazzo, Sessa Aurunca e Teano-Calvi.
Lo scorso 3 febbraio, presso l’Episcopio di Teano, S. E. Mons. Giacomo Cirulli, vescovo moderatore dell’ufficio giuridico ha convocato i Membri per l’inizio del nuovo anno e per un momento di confronto sulle attività svolte tramite questo servizio pastorale rinnovato in tutta la Chiesa dopo la pubblicazione del Motu proprio di Papa Francesco Mitis Judex Dominus Jesus (2015) che rivede il criterio di pastoralità ed economicità circa i processi relativi alle nullità matrimoniali.
A dare lettura della relazione sul bilancio del 2021, Mons. Francesco Leone vicario giudiziale del TEI: dal documento si evincono i dati dell’anno appena trascorso su cui ha pesato il Covid19 e le sue attuali conseguenze. Meno cause (undici in totale) per le mancate possibilità di incontri/confronti tra avvocati, giudici, coppie desiderose di affidare il proprio caso al Tribunale; nel documento di Mons. Leone ulteriori approfondimenti di carattere teologico e spirituale, in linea con il Magistero, sulla missione di ogni tribunale nella Chiesa.
Segue il testo integrale della Relazione (scarica il Pdf)
INTRODUZIONE DEL VICARIO GIUDIZIALE PER L’INAUGURAZIONE DEL 6° ANNO DEL TRIBUNALE INTERDIOCESANO INTESTATO, IN FORMA RIDOTTA – CAUSA PANDEMIA
Eccellenze reverendissime,
carissimi confratelli,
questo incontro – dopo la pubblicazione della Relazione 2021 sui siti diocesani – sostituisce, come per lo scorso anno, l’inaugurazione formale del 6° anno giudiziario del TEI e prende atto dell’inizio del suo 2° quinquennio, con decreto del 19.3.2021, firmato dai due Vescovi delle 3 Diocesi intestate e inviato ai superiori organi della disciplina ecclesiastica, cioè alla Segnatura Apostolica e alla CEI, come pure alla Conferenza Episcopale Regionale Campania.
Il 1° luglio 2021 vi è stata la conferma nei rispettivi ruoli giudiziari del sottoscritto Vicario (Sessa Aurunca), del Cancelliere (Alife – Caiazzo) e del Difensore del Vincolo (Sessa Aurunca), mentre il 24 novembre 2021 è stato pure confermato Giudice Collegiale il Rev. Don Luigi Gennaro De Rosa (Teano – Calvi).
INTERVENTI DEL MAGISTERO
Il Santo Padre Francesco, verso la fine dello scorso anno, ha avuto ancora una particolare attenzione verso i Tribunali Ecclesiastici, istituendo la “Commissione di verifica” dell’applicazione del MIDI nelle Chiese d’Italia, volendole sostenere direttamente “nella ricezione della riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio”.
Il principio da tener presente in questa materia è quello della vicinanza tra il Vescovo, che è il “giudice nato” (can. 375) nella propria diocesi, e i fedeli che nutrono una giusta aspettativa di poter presentarsi al Tribunale del proprio Ordinario diocesano, per chiedere giustizia in ordine alle varie fattispecie di causa.
Il Papa fa notare che, sebbene il Codice permetta al Vescovo di accedere ad altri Tribunali, “tale facoltà dev’essere intesa come eccezione e pertanto ogni Vescovo che non ha ancora il proprio Tribunale ecclesiastico deve cercare di erigerlo o almeno adoperarsi affinché ciò diventi possibile” (n. 3).
Rimane chiaro che i caratteri del nuovo processo canonico matrimoniale sono sempre quelli della prossimità tra i fedeli ed il Tribunale, della celerità delle procedure giudiziarie e della gratuità, circa i contributi richiesti ai fedeli, che in caso di necessità possono beneficiare o del gratuito patrocinio ovvero della riduzione delle spese.
Lo scorso anno Papa Francesco, nell’allocuzione alla Rota Romana del 29 gennaio 2021, ha parlato del bonum familiae e ha chiuso alla possibilità che questo possa essere un nuovo capo di nullità, perché tale bene è “la figura teologica della famiglia, in quanto effetto del matrimonio come prefigurato dal Creatore…, (per cui) la giurisprudenza della Rota Romana, in sintonia con il Magistero Pontificio, ha illustrato la gerarchia dei beni del matrimonio e ha chiarito che la figura del bonum familiae va ben al di là del riferimento ai capi di nullità”.
Quest’anno, giovedì 27 gennaio 2022, egli ha ricordato l’Anno della Famiglia “Amoris Laetitia” e il percorso sinodale in atto, che interpella e coinvolge anche l’ambito giudiziario.
Perciò ha voluto riflettere, con gli Uditori e operatori rotali, sulla sinodalità nei processi canonici di nullità matrimoniale.
Infatti, il lavoro del Sinodo, svolto a vari livelli, “va posto in dialogo con l’attività giudiziale, al fine di favorire un più generale ripensamento dell’importanza che l’esperienza del processo canonico ha per la vita dei fedeli che hanno vissuto un fallimento matrimoniale e, al tempo stesso, per l’armonia delle relazioni all’interno della comunità ecclesiale”.
Il Papa ha poi sottolineato alcuni punti nodali:
a) “anzitutto, la sinodalità implica il camminare insieme.
Superando una visione distorta delle cause matrimoniali, come se in esse si affermassero dei meri interessi soggettivi, va riscoperto che tutti i partecipanti al processo sono chiamati a concorrere al medesimo obiettivo, cioè quello di far risplendere la verità su un’unione concreta tra un uomo e una donna, arrivando alla conclusione sull’esistenza o meno di un vero matrimonio tra di loro…;
b) La ricerca condivisa della verità deve caratterizzare ogni tappa del processo giudiziario.
E’ vero che in questo talvolta ha luogo una dialettica tra tesi contrastanti; tuttavia, il contraddittorio tra le parti dovrebbe svolgersi sempre nell’adesione sincera a ciò che per ognuno appare come vero, senza chiudersi nella propria visione, ma essendo aperti anche al contributo degli altri partecipanti al processo…;
c) La sinodalità implica poi un esercizio costante di ascolto. Anche in quest’ambito occorre imparare ad ascoltare, che non è semplicemente sentire.
Bisogna cioè comprendere la visione e le ragioni dell’altro, quasi immedesimarsi con l’altro…;
d) La sinodalità dei processi chiede infine il discernimento…, fondato sul camminare insieme e sull’ascolto; ciò permette di leggere la concreta situazione matrimoniale alla luce della Parola di Dio e del magistero della Chiesa. La decisione dei Giudici appare così come un calarsi nella realtà di una vicenda vitale, per scoprire in essa l’esistenza o meno di quell’evento irrevocabile e il valido consenso sul quale si fonda il matrimonio”.
FINALISMO DELLA RIFORMA
Il camminare insieme nel giudizio vale per tutti i partecipanti al processo, per cui il Sommo Pontefice nota e ribadisce che “l’amministrazione della giustizia nella Chiesa è una manifestazione della cura delle anime, che richiede sollecitudine pastorale per essere servitori della verità salvifica e della misericordia.
Questo ministerium veritatis assume un peculiare rilievo nei Vescovi, quando giudicano in prima persona, soprattutto nei processi più brevi, nonché quando esercitano la loro responsabilità nei confronti dei propri Tribunali, mostrando anche così la loro sollecitudine paterna nei confronti dei fedeli”.
Il Papa desidera, con la riforma dei processi matrimoniali, la sanazione di quelle situazioni familiari irregolari che richiedono una particolare trattazione e definizione, attraverso il processo giudiziale, ma ha voluto anche ribadire e riaffermare a tutti i livelli il principio e la proprietà fondamentale dell’indissolubilità del vincolo, sia quello naturale e ancora di più quello sacramentale.
Molto si è operato e si opera in tal senso, attraverso i Tribunali diocesani ed interdiocesani o anche regionali, ma ci sono ancora tante situazioni patologiche coniugali che si possono convalidare e sanare, con l’impegno condiviso degli operatori pastorali nelle comunità parrocchiali e di quelli giudiziali, che intervengono sollecitamente alla presentazione della domanda da parte degli attori o di chi ha interesse nella causa.
Si tratta, in certo modo, dell’applicazione pratica della parabola della pecorella smarrita o, se si vuole, dell’incontro al pozzo tra Gesù e la samaritana, poiché molti desiderano ritrovare la strada giusta ed estinguere la sete di una vita non pienamente vissuta a livello ecclesiale e civile.
In tal senso, molto può giovare il lavoro condiviso e solidale tra gli operatori dei Consultori diocesani, degli Uffici di pastorale familiare e i ministri sacri, che sono a diretto contatto con i fedeli, nei vari paesi e località.
BILANCIO ANNUALE
Nel 2021 vi è stato un calo quantitativo delle trattazioni giudiziali, a motivo della pandemia e delle conseguenti incombenze di varia natura che il contagio ha determinato in ogni comunità, non esclusa quella ecclesiale.
Sono state esaminate e studiate approfonditamente le varie domande presentate al TEI, per un totale di 11 cause, tra concluse e pendenti.
Della diocesi di Alife-Caiazzo sono pervenute 5 cause, di cui 4 breviori e 1 con processo ordinario. Una delle cause breviori è ancora pendente.
Della diocesi di Sessa Aurunca sono pervenute 3 cause, di cui 2 breviori ed 1 con processo ordinario, ancora pendente.
Della diocesi di Teano-Calvi sono ugualmente pervenute 3 cause, tutte con processo ordinario, di cui 2 sono ancora pendenti.
Di queste cause, 3 sono state istruite per errore di qualità (can. 1097 § 2), 2 cause per dolo (can. 1098), 7 per l’esclusione dell’indissolubilità del vincolo (can. 1101 § 2), 2 per condizione de futuro (can. 1102 § 1) e 3 cause per esclusione della prole (can. 1101 § 2).
E’ chiaro che alcune di esse hanno visto la compresenza, nella concordanza del dubbio, di più capi di nullità.
Al 31 dicembre 2021 risultano decise 7 cause, mentre altre 4 sono pendenti. Di quelle decise, 5 sono state trattate col processo breviore e 2 con quello ordinario. Tutte hanno conseguito esito affermativo.
Attualmente risultano pendenti presso il Tribunale Metropolitano di Appello, a Napoli, n. 3 cause ordinarie, di cui si attende l’esito già da molto tempo e pertanto si reitera l’istanza di una maggiore celerità da parte dei Giudici appellati.
DOVEROSO RINGRAZIAMENTO
Sento ora il dovere di ringraziare innanzitutto i nostri amati Pastori, che guidano le tre diocesi afferenti al TEI, e poi i più stretti collaboratori, a partire dal Cancelliere Capo, Don Francesco Pinelli, che è presente tutti i giorni in Tribunale, i rev.mi Giudici collegiali, Don Luigi Gennaro De Rosa e Don Francesco Vangeli, il Rev. Difensore del Vincolo Don Enrico Passaro, che interviene in tutte le cause svolte qui al TEI di Teano, gli Assessori, Mons. Caso, Don Volo e Don D’Angelo, come pure i Diaconi Notai, Antonio Verardi e Roberto Marchini, e l’economo Diac. Daniele Cirioli.
In questi cinque anni, i Vescovi e i Collegi Giudicanti hanno deciso e pubblicato più di 110 sentenze.
L’esperienza fin qui fatta ed accumulata sembra positiva pastoralmente e propositiva giudizialmente.
Il cammino intrapreso, relativo alle tre Diocesi, desidera rispondere al desiderio del Sommo Pontefice, in quanto le cause breviori vengono decise dal Vescovo e sono proprie di ogni Diocesi, mentre le ordinarie vengono cumulate nel TEI, perché risultano più impegnative, a volte si prolungano nel tempo e quindi sono anche più dispendiose.
I fedeli vengono qui al TEI e al TED Aurunco con grande fiducia.
Sono accolti, ascoltati, guidati e sorretti nelle loro richieste e alla fine della causa, qualunque sia l’esito, ringraziano per i modi e per i tempi seguiti nel corso delle varie procedure canoniche.
L’organico del TEI attualmente è al completo, per poter guardare avanti con speranza.
Si fa tuttavia vivissima istanza presso gli Ecc. mi Vescovi, perché altri giovani sacerdoti e diaconi permanenti inizino e completino i corsi accademici nelle università romane o almeno conseguano la licenza in diritto canonico.
Mettiamo tutto nelle mani del Signore e della Madre della Chiesa – Specchio di Giustizia – per un prospero cammino pastorale, sinodale e specificamente giudiziario, delle nostre Chiese particolari di Teano – Calvi / Alife – Caiazzo / Sessa Aurunca.
Grazie per il diligente ascolto e per la cortese attenzione.
Teano, 3 febbraio 2022
Il Vicario Giudiziale
Mons. Leone Don Francesco
Il Cancelliere – Capo
Don Francesco Pinelli